Lucignano (Km. 15)
Piccolo Borgo della Toscana, rappresenta uno degli esempi più straordinari di urbanistica medioevale, per il suo impianto a forma ellittica ad anelli viari concentrici, pervenuto a noi intatto nei secoli. La felice collocazione geografica di Lucignano, in posizione dominante sulla Val di Chiana, l’ha reso strategicamente importante fin dall’antichità, segnandone poi la storia come Castello conteso tra i territori confinanti. Al centro del Borgo la Chiesa di San Francesco, costruita a partire dal 1248 con facciata dallo schema architettonico tipicamente francescano, a “granaio“, all’interno della quale si trovano numerosi affreschi di fine ‘300. Il Museo Civico si trova all’interno del palazzo Comunale, conserva tra l’altro due tavole del Signorelli ed è inoltre possibile ammirarvi il notissimo Albero d’Oro (o Albero di Lucignano), imponente reliquiario che raffigura simbolicamente la Croce di Cristo.
Assisi (Km. 95)
Assisi, con le sue vie strette e tortuose, le sue piazze e le molte residenze antiche, ha mantenuto l’impronta dell’età medioevale, che qui si assomma ai ricordi francescani. Ad Assisi infatti nacque e svolse il suo apostolato San Francesco. I monumenti più famosi della città sono quelli religiosi. La Basilica di San Francesco, formata da due Chiese sovrapposte di cui quella Inferiore (la più antica), iniziata nel 1228, e affrescata da Cimabue, Giotto, Pietro Lorenzetti. La Chiesa Superiore, del Sec. XIV, è decorata da un ciclo di 28 affreschi, quasi tutti attribuiti a Giotto, raffiguranti la vita del Santo. Il Duomo, nel quale fu battezzato Federico II di Svezia nel 1197, venne eretto nel Sec. VIII su rovine romane. La Chiesa di Santa Chiara, dove si trova anche il Crocifisso che parlò a San Francesco, fu affrescata da Giotto.
San Sepolcro (Km. 45)
Costituitosi verso la fine del Sec. X intorno a un oratorio eretto per custodire alcune reliquie del Santo Sepolcro portate dalla Palestina, il Borgo fu libero Comune nel Sec. XIII. Le antiche mura a pianta pressappoco rettangolare circondano ancora il centro della città. Il Duomo conserva la facciata in stile romanico – gotico (in pietra, con tre portali e un grande rosone) e il campanile a guglia. All’interno, un affresco di Bartolomeo della Gatta, la “Crocifissione“. La Chiesa di San Francesco ha la facciata del 1258, aperta da un portale gotico e da un rosone; l’interno è barocco. La Chiesa è affiancata dal Chiostro (secc. XIII- XIV) e dalla sala Capitolare (Sec. XIII). Il Palazzo Comunale conserva all’interno il celebre affresco di Piero della Francesca, la “Resurrezione”, e ospita la Pinacoteca; tra le altre pregevoli opere si ricorda, sempre di Piero della Francesca, il “Polittico della Misericordia”.
San Gimignano (Km. 50)
Affacciata su un tipico paesaggio caratterizzato da oliveti e vigneti, San Gimignano era famosa già nel Medioevo per la produzione di vini pregiati. Sorta in una località già abitata in epoca etrusca, verso la fine del Sec. XII, si proclamò libero Comune. L’abitato si distribuisce su tre altezze ben definite; la parte più elevata di San Gimignano è occupata dalla Rocca, poco più in basso, la vecchia cittadella, anteriore al ‘200, chiusa entro una cinta muraria, più giù la parte trecentesca, anch’essa circondata da mura. Durante il periodo comunale sorsero sulla Piazza del Duomo il Palazzo del Podestà (munito di un grande arco d’accesso, e dell’alta Torre Rognosa), e il Palazzo del Popolo, contenente pregevoli affreschi dell’epoca, e fiancheggiato dalla Torre Grossa. Nella Pinacoteca di San Gimignano (situata nel Palazzo Comunale) tra i dipinti più interessanti ricordiamo la “Madonna in Gloria tra i Santi Gregorio e Benedetto“ del Pinturicchio.
Montepulciano (Km. 30)
La splendida cittadina, che per le sue vestigia artistiche e architettoniche è stata chiamata la “Perla del ‘500”, conserva intatta la sua bellezza. Salendo per i ripidi borghi, il visitatore scoprirà bellissimi palazzi e chiese, dove i massimi architetti del Rinascimento trasfusero la loro arte impareggiabile. Da vedere la splendida Piazza Grande, con il Duomo dalla facciata incompleta, e il Palazzo Comunale; tutto intorno, palazzi rinascimentali.
Nella valle sottostante il paese, in un panorama indimenticabile, risalta la mole elegante del Tempio di San Biagio.
Montalcino (Km. 40)
Montalcino si trova su un colle a 564 mt. sul livello del mare, racchiusa tra le valli dei fiumi Orcia, Arbia, Asso e Ombrone, ricche di boschi di lecci, castagni, querce e corbezzoli. Fin dall’Età del Bronzo, Etruschi e Romani si sono avvicendati su questo “monte dei lecci”. Per la sua posizione strategica, Montalcino è stata sempre al centro di scontri fra i territori confinanti; fino a quando, verso la meta del ‘500, dopo che Siena si era arresa ai Medici, oltre quattrocento famiglie di esuli senesi si rifugiarono nel libero Comune di Montalcino, e sotto la guida del maresciallo Piero Strozzi dettero vita alla “Repubblica di Siena in Montalcino”, dotandosi di leggi e ordinamenti civici simili alla vicina Siena. Tra il ‘600 e il ‘700 vi fu un periodo di particolare ripresa economica, dovuta sopratutto al gran numero di artigiani che operavano all’interno della città, e insieme rifiorì l’agricoltura, che fino a oggi ha dato lustro a questo lembo di Toscana. Ancora oggi, infatti, il paesaggio è dominato da filari di vite, da cui si ricavano vini di alto pregio apprezzati in tutto il mondo. Tra questi, un posto d’onore è occupato dall’ormai famoso “Brunello di Montalcino”.
Pienza (Km. 35)
In origine “Castello di Corsignano”, Pienza prese il nome attuale in onore del Papa Pio II Piccolomini, che ne avviò, nella seconda metà del ‘400 la ristrutturazione, con la quale si tendeva a concretizzare l’immagine utopica di città ideale. Tutto il borgo è un piccolo gioiello da vedere, ma in particolare bisogna soffermarsi sul Duomo, che raccoglie opere di Giovanni di Paolo, Matteo di Giovanni del Vecchietta, Sano di Pietro; vi è pure un altare marmoreo attribuito al Rossellino, l’architetto che ebbe da Papa Pio II l’incarico di ridisegnare la città.
Adiacente al Duomo vi è il Museo Diocesano, dov’è possibile ammirare opere della scuola del Sodoma e di Sano di Pietro, e arazzi fiamminghi del ‘400 e ‘ 500. A pochi metri si trova invece il bellissimo Palazzo Piccolomini, edificato su disegno del Bronzino e del Beccafumi. A valle del paese si sviluppa il paesaggio incantevole del “Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia”, con calanchi, campi ondulati e le famose balze cretacee.
Trequanda (Km. 30)
In una delle zone più integre della provincia di Siena si trova il borgo medievale di Trequanda. Il paese si è sviluppato intorno a un Castello del 1200, di cui oggi resta l’imponente Torre cilindrica merlata. Trequanda è adagiata sulla cima di un colle, immersa in un ambiente naturale fatto di boschi e ordinate coltivazioni di vigne e ulivi.
Il centro storico sorge attorno a un’ariosa e solare piazza, dove si affaccia la splendida Chiesa Romanica dedicata ai Santi Pietro e Andrea; fondata nel duecento, presenta una facciata a conci di pietra bianchi e scuri, raggiungendo un effetto cromatico abbastanza raro in questa zona. All’interno sono conservati un’Ascensione in affresco del Sodoma e un trittico di Giovanni di Paolo.
Chianciano Terme (Km. 40)
Sicuramente una delle località termali più famose e importanti d’Italia; peraltro, sempre alle acque, è probabilmente legata la presenza di un significativo insediamento umano che avrebbe costituito un grosso centro etrusco – romano. Importante testimonianza al riguardo, è il ritrovamento di un monumentale complesso termale in corso di scavo nella centralissima località “Mezzomiglio”. Moltissimi altri reperti di epoca etrusca e romana, alcuni dei quali di recente scoperta, sono visibili nel Museo Civico Archeologico “delle Acque”. La Chianciano medievale racchiude in sé i piccoli tesori dell’arte romanica e rinascimentale: alcuni di essi sono ammirabili nel Museo di Arte Sacra presso il Palazzo dell’Arcipretura.
Bagno Vignoni (Km. 40)
La caratteristica che fa di questo borgo medievale un qualcosa di unico al mondo è la sua piazza d’acqua, nella quale si specchiano le antiche dimore. Dalla grande vasca, i vapori caldi che si sprigionano delle acque termali creano effetti visivi dal fascino inconsueto, diversi a seconda delle stagioni. E’ da lì, dalla grande vasca nel ‘500, dove presero il bagno Santa Caterina da Siena e Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, che si può ammirare uno dei panorami più suggestivi della zona. Il rivolo, che ancora oggi esce dall’enorme piscina, prima di andare a baciare il fiume Orcia, alimentava un tempo il complesso sistema di mulini, i cui resti costituiscono un Parco Archeologico dal quale si apre una vista assolutamente spettacolare sulla vallata. Entrare in Bagno Vignoni significa scavalcare il muro del tempo, e immergersi in una realtà fuori da esso.
Chiusi (Km. 45)
Già importantissima in epoca etrusca, Chiusi visse il suo periodo di massimo splendore all’epoca del leggendario Re Porsenna. Importantissimi reperti, frutto di scavi archeologici che proseguono con successo anche attualmente, sono visibili presso il “Museo Archeologico Nazionale Etrusco“. Di fronte a esso c’è il Duomo, già esistente nel XII Secolo e trasformato nel 1585; adiacente all’edificio è stato istituito, negli anni ‘30, il “Museo della Cattedrale“, che custodisce importanti reperti, tra cui dei preziosi messali miniati.
Nel territorio sono state anche riportate alla luce interessantissime tombe etrusche, come quella della Pellegrina, della Scimmia, del Leone, e quella della Pania. In questi luoghi è possibile ammirare inoltre le Catacombe di epoca cristiana di Santa Mustiola e di Santa Caterina. Oltre alle Catacombe è visitabile il cosiddetto “Labirinto di Porsenna”, consistente in un intricato sistema di cunicoli sotterranei, che porta alla Cisterna risalente al Sec. I d.C.
Cetona (Km. 50)
Situata alle pendici del monte omonimo, Cetona conserva la caratteristica struttura degli insediamenti medievali, con i vicoli e le stradine che si snodano a spirale nel Borgo per andare a culminare nella Rocca. Da visitare l’insediamento preistorico di Belvedere, vecchio di 40.000 anni. Interessante il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, con reperti che vanno dal Paleolitico fino alla fine dell’Età del Bronzo. Nella Chiesa di San Michele Arcangelo (fondata nel 1155) è possibile ammirare alcuni affreschi di scuola senese ed altri attributi a Cola Petruccioli; un ciclo di affreschi del Pinturicchio è invece conservato nella Chiesa della Santissima Trinità.
Castiglion del Lago (Km. 40)
Situato in un promontorio – penisola di origine etrusca, intorno al Sec. VII d.C. costituì una formidabile difesa del Ducato Bizantino di Perugia. Castiglione fu poi contesa da Arezzo, Cortona, e Perugia, che la sottomise definitivamente. Nel 1617 Castiglione fu elevata a Ducato fino al 1648, quando il territorio Castiglionese fu assoggettato alla Camera Apostolica. La Rocca del Leone fu realizzata nel 1247, su probabile progetto di Frate Elia Coppi, a forma pentagonale con quattro Torri angolari ed il mastio a sezione triangolare. Il Palazzo della Corgna si inserisce sulle antiche case dei Baglioni e sulla cinta muraria già esistente. La vicinanza tra il Palazzo e la Rocca, collegati da un suggestivo camminamento, conferisce all’insieme un carattere tipicamente feudale. Di notevole importanza l’estesa decorazione pittorica dell’interno, a cominciare dagli interventi di Niccolò Circignani detto “Il Pomarancio” iniziati nel 1574.
Camaldoli (Km. 50)
Immersa nelle Foreste Casentinesi, offre la possibilità di passeggiate rilassanti circondati dalla natura, in un luogo carico di spiritualità. A Camaldoli, infatti, si trova il primo Convento dell’Ordine dei Camaldolesi (fondato nel Sec. XI da San Romualdo). Il Monastero fu, soprattutto in periodo umanistico, un’importante centro di cultura. Vi ebbe sede una famosa Accademia, patrocinata da Lorenzo il Magnifico e da Leon Battista Alberti. Più in alto, a Mt. 1104, sorge l’Eremo di Camaldoli, prima sede dell’ordine stesso, che conserva ancora l’impianto originario a celle separate.
La Verna (Km. 40)
Luogo ricco di spiritualità e di pace, qui sorge il famoso Convento Francescano, risalente al Sec. XIII. Nel 1213 il Conte Orlando Gaetani donò il Monte a San Francesco d’Assisi, che vi si recò con alcuni compagni a dimorare in una grotta: qui, il 17 Settembre 1224, avrebbe ricevuto le stimmate. Nel 1216 Orlando vi fece costruire la Chiesetta di Santa Maria degli Angeli, successivamente modificata; nella seconda metà del Secolo vi sorse la Cappella delle Stimmate e nei Secc. XIV e XV la Chiesa Maggiore, a una navata. Le tre Chiese conservano preziose terrecotte di Andrea della Robbia, fra le quali un’ “Adorazione del Bambino“ e un’ “Annunciazione“.